La table della Morue Lyonnaise, da "Chambonheur"

La Table della Morue Lyonnaise


Alain Bonheur ha pranzato in un ristorante della periferia di Chambéry.
Deliziato sia da un “Omble Chevalier aux écrevisses de lac” decisamente insuperabile quanto dalla allure di una cameriera lyonnaise,decisamente indescrivibile, si pente, tornando in albergo, di non aver assaggiato la più volte suggerita “Morue Lyonnaise” dalla cameriera stessa.
In albergo, si masturberà pensando alla stupenda “morue lyonnaise”, a quella che, più che allietarlo con l’”Attrazione di Milano”, che è la numero 40 del “Foutre du Clergé de France”[1], gli farà assaggiare 40 volte la “morue” lyonnaise stando in ginocchio a gambe aperte, come prescrive la posizione numero 40.Cosicché il ristorante “La Table Savoiarde” sarà ricordato come la “Table della Morue Lyonnaise”, l’autentica, vera, attrazione di Chambéry.


[1] Per “Foutre du Clergé”,  il riferimento è a Les Quarante Manières de Foutre(dédiées au Clergé de France), Fayard 1986.


da:
[© Roy Stuart]

Le Bonheur Chambérien  ©2005







Dedicato ad Harry Mathews,
che, a Chambéry, con Georges Perec, Danièle Sallenave e altri,
fece, in una libreria, nel 1981, una lettura di Plaisirs Singuliers.
I nomi dei personaggi sono fittizi; i nomi dei luoghi, degli spazi, delle vie,
delle fiere,dei mercati,delle manifestazioni,
 i tempi(i samedi, les dimanches, i crepuscoli, l’Angelus meridiano e del vespro),
gli equinozi, i solstizi, le stagioni, il Grand Carillon sono quelli di Chambéry.
I personaggi in sé sono tutti di Chambéry o a Chambéry: difatti, i piaceri singolari
che essi danno o fanno sono stati presi, o raggiunti, a Chambéry.
La donna, che esplicò in quel reading del 1981,
 le modalità con cui si procurava l’orgasmo, è l’archetipo di ogni personaggio,
ovvero è lei l’ Herkunft del Grand Carillon de Chambéry.
A lei va, altresì, dedicato questo nostro Chambonheur.
A Lei,  Elle, del cui “piacere singolare” non v’è traccia né testimonianza,
e che, per questa ragione, è ancor di più riconoscibile in ognuno dei corpi
chambériens, individualità “differente, rifratta, senza privilegi”,
l’anonima che, di corpo in corpo, si costituirà, al grado elevato del mou savoiardo,
come l’assolutezza anonima,riconoscibile, sì, in ognuno dei personaggi
femminili, ma riconoscibile, soprattutto, nella differenza, rifratta, senza privilegi,
di tutti i personaggi femminili.

V.S.GAUDIO



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