Blue Amorosi • Chi diavolo ha bisogno di un cavallo di legno?



Salpiamo. Imbarcare con la mascella di Fogarty
verso Alessandria, O’Shawn amava navigare, anche se
non l’aveva mai fatto in mare, mentre i fratelli Beamish
ridacchiando s’affrettano alla torre, fu così che mille anni
passarono da quando Agamennone disse: “Non aprite
i cancelli, chi diavolo ha bisogno di un cavallo di legno
di quella misura, fatto poi da Epeo a Francavilla Marittima?”
E Bixby coraggioso, malgrado rassomigliasse a un attaccapanni,
non poté non dire che Epeo si era separato da Nestore per
starsene a Metaponto, come dimostrava lo scontrino
perduto da Socrate per la sua biancheria lavata,
intanto che la dea Atena, a cui egli volle consacrare gli
attrezzi con i quali aveva fabbricato quel Cavallo di Troia,
se n’era andata a Pisa, dove  anche la testa di  Achille
ha la forma di un trapezoide sempre che, per l’ombra
che a quel meridiano ha rammendi invisibili gratis,
non fosse quella di Ermes, tanto la civiltà ha forma
di cerchio e si ripete, cosicché è sulla riva d’Eno
in Tracia che la statua di Ermes fu scambiata per
quella di Atena, e Bridget , sul letto di morte, implorò
il figlio di abbandonare la poesia e di vendere porta
a porta il folletto o fondare una fondazione con il lascito
di Patroclo, Patrone o di Odisseo che forse era uno dei
fratelli Beamisch se non O’Shawn in persona


· ©  paolo eleuteri serpieri ·