Le tableau vivant quoi où, i tablò rruar që ku
Maruzia, tutta tenuta nel subligacŭlum, magnifica adlectatio nelle calzebraghe nere, giumenta
imbragallata nel Kuja, questo suono inarticolato, un gemere sotto, aggiunto,
che adesca, il verso muto sublecto, che innerva sul monte,maru, ed è succoso,
isa, mah, magnifico, ris, che strappa, is, che getta e desidera, è nello spazio
che illumina col suo bagliore ainico, marr anijdë, in un ristorante o il retro,
una camera d’albergo o una stalla, una stanza in un casolare, una chiesa o
dietro un po’ al riparo, anche in una camera da letto, con flebile
illuminazione, circondata d’ombra, la postazione di Maruzia con l’armure fatta
di farsetto, calzebraghe, arnese caposaldo difensivo e mutande di seta sul culo
sibarita e scarpe Genny, tutto nel segno della misura sibarita e del bagliore
ainico,lo splendore che riflette il pracht
di Bragalla, la corporalità di lusso tra il superbo del capolavoro e della
perla, come prachtstuk, per come usa le mutande, capolavoro di lussuria e di
effrazione, brak, o l’ondata, il frangente, la rifrangenza di brek(en), il
magnifico esemplare da imprimere nella memoria, prägen, coniare, forgiare,
farne copia e incisione, stampo e
impronta, prägung, bragallo; il tempo passa, Brhat a testa alta entra da N[i],
e allora?
Bhram
Hiç[ii].
Brekë Non ha detto niente?
Brekhalla
Te lo ha lavorato per bene?
Bhrat Po[iii].
Së pari
Prej sheshtë mbi fortë[iv]
Pastaj
Prej sheshtë mbi e djathta
Apo e majta
Apo e djathta[v]
Më në fund
Prej sheshtë mbi e màita
Apo e djathta
Kuk ka gië
Mbi tërë
E kokë[vi]
Bragâll Hiç.
Heshtje ashtu që kjò që qe
Përpara nuk do të jetë kurrë më
Te i peshpërit keputur
Nga një fjalë pa i kalùar
Nga për të pasur thënë tepër nuk mundur më
B. Ugëzua?[ix]
B. Po.
B.Ugezuakesh?[x]
B.Po.
B.Thithkësh?[xi]
B.Po.
B.Tëreqkësh?[xii]
B.Po.Imagjino në qofté se ky
Një ditë ky
Një bukur ditë
Imagjino
Në qoftë se një ditë
Një bukur ditë ky
Të pushonte
Imagjino[xiii].
B. Po.
‘Mbracall E nuk atë tha?[xvi]
B. Jo[xvii].
B. Thërresi?[xviii]
B. Po.
B. Ha implorato di uscire?
B. Jo.
B. Dikur sepsé dale?[xix]
B. Sepsé të futetja unë[xx].
B. E nuk kthere ?[xxi]
Pausa. Non siamo rimasti che
in cinque. Al presente così quanti eravamo.
B. Menti. Të atë bej.Prano që
të atë bej[xxv].
B. Mirë. Marëz.[xxvi]
Infine B. appare, duket.
B. futet[xxvii]
da E, si ferma a 2 a
testa alta.
B. E’ libero?
Maruzia. Po.
B. Schiumalo e lavoralo
finché non viene.
M. E poi smetto?
B. Po.
Brag esce da E seguito da
Brekë.
Braghal Non ha detto dove?
B. Sìpër brekë?[xxviii]
B. Sìpër çorapëbrekë?[xxix]
B. Sulla bardatura
dell’arnese?
B. Sul cosciale?
B. Ku[xxx]. Qi
që kanë të sy
Keq parë prej mirë
Të gishta lënë
Prej mirë për të zhvilluar
Shtrëngo i mirë
Të gishta të sy
I mirë
Kthehet më mirë[xxxi].
B. Po.
B. Te lo ha lavorato per
bene?
B. E non ha detto dove.Dhe
quk tha ku?[xxxii]
Pa fund as armëpushim
Me asgjë.[xxxiii]
B. Jo. Rroccëkë sìpër rroccëkë[xxxiv]
Në asnjë vend
As një
Di si
Të madh rrocëkë
Në asnjë vend
B. Nell’imbracatura.
B. Con i fuseaux.
B. L’ha preso nel bragallo.
B. Portatela e lavoratela
finché non lo ammette.
B. Che deve ammettere?
B. Che le ha detto ku.
B. Poi si smette? I rroccëkë
që toshit
Kurrë më shumë
Shpejt
Rithoni.[xxxvii]
B. Se ammette la bragallatura.
Bragall entra da E. E’ solo.
Al presente com’era. E’ inverno. Senza viaggio. Il tempo passa. Së pari memec.[xxxviii]
Accende. Spegne. Eshtë krejt?[xxxix]
Dhe ku?[xl]
E natë erdhi nga e shpirt
I qe më në fund kërtuar
Ja e aty që i vrullshëm
Comprenda chi potrà.
Pauzë.
Shkreptimë i aini shkreptin.[xlii]
Marrës anijdë?[xliii]
La follia di imbarcarsi, qual è la parola? Quale? Con la follia della
navigazione ha fatto navigare tutti, e dove di solito si va in zoccoli per
l’asciutto, ovvero andando in zoccoli parimenti, qual è la parola?
Marrësanijëdë në Bragalla? Ha fatto la folle navigazione sul monte alto? Li ha
fatto navigare in culo al passaggio al Meridiano di Bragalla allora, quel
giorno, laggiù.
Qual è la parola, si them, della navigazione sull’alto
monte, ovvero il fatto che Maruzia abbia portato il mare al monte alto, e lì
abbia fatto l’embargo, ha marr anijatë, o meglio ha marrës-anijatë, questa è la fjalë e pisët, lo schema verbale della
imbragallatura o della sbragallatura, che, poi, comprenderà man mano che il
dire, them, venga profferito sul fantasma, smaruzzare, o smaruziare, o
smarusare, che è questo che si fa, che è andata a fare, la nave sibarita, è
andata a smaruzzare al meridiano laggiù all’altomonte, a Bragalla, il luogo,
dove, ku, che dove, që ku[xliv],
la parola, come dire, si them, Marrëzija, nel luogo ci sono le mutande
patronimiche e l’allecula che viene recata in dono al monte; nel nome c’è la
navigazione folle, impossibile, da fare sul monte alto, anti fluvius, l’embargo
di Marrëz anijë al passaggio al meridiano dell’alto monte. Si është e fjalë?
Marbragalla? Smarbragalla ? O Smarvracalla? Marrëzbracalla? Si? Marbragalla?
Marusbragalla? Marrëzajinë që bragallë tasti të unë.[xlv]
Si është e fjalë?[xlvi]
Bracallë-unë o Bragallamë ne?[xlvii]
Al presente così com’era nell’inverno Maruzia
in quel posto allà il tempo passa stretto e il Calendario del 92 entra da O, si
ferma, è tutto, è l’anno della Bragalla.Comprenda chi potrà. Brekëhalla spegne.
Lo spazio si spegne. Il passaggio al Meridiano
16°08’ c’è stato; il fantasma adesso è in pusa. La Marusiana o la Marusalla al
prossimo passaggio al Meridiano dove ha detto dove a Tricarico o sul Gargano
fra Mattinata e Peschici, nel Pollino verso S. Severino Lucano, adligherà il
subligacŭlum senza l’allecula paterna e le
mutande della zia.
→ v.s.gaudio! Bragalla |© 2009
[i] Il tableau vivant della giostra sibarita
sembra che sia speculare alla lenta partita a scacchi o alla giostra circense
di Quoi où, “Che dove”, di Samuel
Beckett. Difatti, in alcune entrate e risposte in shqip, c’è la corrispondenza
quasi da analemma esponenziale con alcune Mirlitonades
dello scrittore di Dublino: ne riportiamo, dove è necessario, l’originale
francese di Beckett. C’è da rilevare, sempre nell’ambito dell’analemma
esponenziale che ripete il passaggio al meridiano del fantasma irredento, che Quoi où, l’ultimo lavoro teatrale di
Samuel Beckett scritto tra il febbraio e il marzo 1983, gli fu commissionato
dal “Festival di Graz”, città austriaca
che inizialmente il poeta connesse al meridiano di Bragalla,
considerandolo quindi luogo frattale in cui è probabile rendere deterministico
l’oggetto ar di Maruzia. Fatto sta
che questo buco, o, per usare un
neologismo frattale, trema che passa
al meridiano di Bragalla non sta tra la “curva” e la “superficie” come in
effetti potrebbe succedere a Zagabria, ma è più prossimo alla “polvere”,
essendo questa “collezione discontinua di punti”, un oggetto di dimensione
topologica uguale a 0. Ma il buco di Graz
dove passa, che dove, un po’ più ad
ovest 41’ ,
tre minuti prima se Bhrat entra da
Est o tre minuti dopo se Bhrat entra
da Ovest, ma è lì che si ferma a testa bassa il poeta, che dove? Non l’ha
detto. Il n’a pas dit où? N’a pas dit où. Alors pourquoi arrêter? La scia lasciata da Maruzia, che è come
quella di una nave, è “turbolenta” , essendo ”laminare” il mare
ambiente e quando la pressione a monte è abbastanza debole tutto è in questo
regolarità; quando la pressione è sufficientemente grande o sibarita, tutto
diventa molto rapidamente irregolare e turbolento; d’altronde, l’abbiamo visto,
anche il flusso Maruzia a Graz, per il suo “concentrarsi su” o la sua
“dissipazione”, pur essendo a lato del meridiano di Bragalla, avrebbe un
supporto la cui dimensione è compresa tra 2 e 3. Per questo motivo, l’oggetto ar/ra è turbolento, per quanto lo si voglia distinguere dalla linearità
laminare e per quanto si voglia contrapporre la turbolenza dissipativa alla
turbolenza non dissipativa, l’unicità della turbolenza sibarita è sempre così
evidente nella sua manifesta irregolarità. Naturalmente, più la D è vicina a 3
più è densa la “viscosità” del bagliore
ainico. Va da sè che il bagliore
ainico a cascata ha una “turbolenza” più prossima a D=2,5, per questo il carattere
intermittente si avverte spesso al passaggio a meridiani metonimici rispetto a
quello di Bragalla.
[ii]
Niente.
[iii] Sì.
[iv]
Dapprima/di piatto sul duro.
[v] Ensuite/ à plat sur la droite/ou la
gauche/la gauche/ou la droite.
[vi] Enfin/à plat sur la gauche/ ou la droite/
n’importe/ sur le tout/la tête.
[vii] Non disse niente?
[viii] Silence tel ce qui fut/avant jamais ne
sera plus/par le murmure déchiré/d’une parole sans passé/d’avoir trop dit n’en
pouvant plus/jurant de ne se taire plus.
[ix]
Godette?
[x] E’
l’ammirativo imperfetto di “godette”.
[xi] E’
un ammirativo imperfetto , sta per “succhiava?”.
[xii]
Ammirativo imperfetto: “tirava?”.
[xiii]
Sì. Imagine si ceci/un jour ceci/un beau jour/imagine/si un jour/un beau jour
ceci/cessait/imagine.
[xiv]
Schiumava? E’ sempre un ammirativo imperfetto.
[xv] Te
la sei inculata per bene?
[xvi] E
non lo disse?
[xvii]
No.
[xviii]
Gridò?
[xix]
Allora perché sei uscito?
[xx]
Perché entrassi io.
[xxi] E
non rientrasti?
[xxii] Ci
provai.
[xxiii] E
allora?
[xxiv]
Non ho potuto.
[xxv]
Ammetti che te lo fece.
[xxvi] Va
bene. Viene aggiunto “Marëz” per rendere attivo e presente l’attante femminile.
[xxvii]
Entra.
[xxviii]
Sulle mutande?
[xxix]
Sui fuseaux?
[xxx]
Dove.
[xxxi] Ce
qu’ont les yeux/mal vu de bien/les doigts laissé/de bien filer/serre-les
bien/les doigts les yeux/le bien revient/en mieux.Quello che hanno gli
occhi/mal visto di bene/le dita hanno lasciato/di bene filare/stringi per
bene/le dita gli occhi/il bene riviene/in meglio.
[xxxii]
E non disse dove?
[xxxiii]
Senza requie/né tregue/a niente.
[xxxiv]
Cazzi su cazzi.
[xxxv] In
nessun luogo/né alcuno sa/come solamente/grandi
cazzi/in nessun luogo/ostinatamente.
[xxxvi]
E’ stata tenuta a bilancia?
[xxxvii]
Cazzi che dicevate/mai più/su/riditelo.
[xxxviii]
Dapprima muto.
[xxxix]
E’ tutto?
[xl] E
dove?
[xli] La nuit venue où l’âme allait/enfin lui
être réclamée/voilà-t-il pas qu’incontinent/il la rendit une heure avant.
[xlii] Il
bagliore ainico lampeggia.
[xliii]
La navigazione folle, la pazzia dell’imbarcarsi?
[xliv] In
sanscrito , qual è la parola? Që ku, “che dove”, è ya kva, che è nel titolo, ma
potrebbe essere anche ya kutra,
questo “che dove” che si farebbe più “che dove, verso dove, quando?”. “Ya”,
oltre che essere “che”, può essere “colei che va”, “vento, “che unisce, “fama”.
Si fa notare che facendo sottentrare con “kva” “kutra”, in connessione con “ya”
avremmo la parola yātrā, che,
frattale frattale, implode tutto il senso del “Marrëz anijë”, avendo il
significato di “andata”,”marcia”,”spedizione”, “processione”,”festa”!
[xlv]
Imbarcati tu che ora ti bragallo(imbraco) io.
[xlvi]
Qual è la parola? Sottentra ancora Beckett con il suo Comment dire dell’88
tradotto poi in inglese (What is the Word)
nell’estate del 1989.