LA MELANZANA DEL POETA ACQUARIO
Più tardi, pensò il poeta dell’Acquario, mi
farò una melanzana ripiena, come soleva farla Mia Nonna dello Zen del poeta
V.S.Gaudio, che aveva la Luna in Acquario.
E nascose la melanzana nello stipo.
Poi, giacché stava facendo alcuni
componimenti nel dialetto locale che nessuno degli abitanti del paesino dove
vive, che è uno dei piccoli comuni da accorpare con altri cinque per rientrare
un po’ nelle spese per far venire nell’estate culturale un cantante di piazza o
addirittura una compagnia teatrale che nemmeno Pirandello,ha mai parlato e
figurati se lo sanno leggere quando lo vedono scritto in “versi”, la
dimenticò.
Ora, bisogna sapere che, essendo il poeta dell’Acquario
influenzato da Urano, che è quello del malva elettrico e del radium, è un
anticonformista assoluto di carattere, di correnti magnetiche, di presagi e
rivoluzioni, e di ortaggi, è un visionario, sembra allucinato, è in una parola
stravagante, mi dite allora chi cazzo mai avrà visto, nel suo paesino pur
visionario, un ortaggio come la melanzana?
Un giorno, la zia Lucrezia apre lo stipo,
insieme all’assistente unep che doveva confiscare il sale e il caffè, e s’era
portato appresso il maresciallo dei carabinieri con altri due carabinieri armati,
e trova la strana bacca color melanzana. Allibiti, zia Lucrezia, il maresciallo, l’appuntato
e il brigadiere, ma non l‘assistente unep,si chiedono gli uni con l’altra:
“E che cos’è questo?”.
Era il petonciano del poeta dell’Acquario.