La forza centripeta del poeta Toro.


Il poeta del Toro ha una grande diffidenza istintiva; tra circospezione e lentezza, è una natura carnale, segreta, molto lenta a commuoversi come a decidersi. Uno spirito concentrato in se stesso, riservato, a volte tetro, e con una forza centripeta che accaparra avvicinandosi a un centro. Sembra di vedere la poesia, da un lato, di Alberto Cappi e, dall’altro, quella di Adriano Spatola. Il poeta del Toro deve far entrare nel cerchio il maggior numero possibile di cose, oppure ingrandisce la cosa, e lasciarne uscire il meno possibile, e chiude o il sintagma, nel senso che può anche farlo restringere, oppure chiude il paradigma, e, perciò, la cosa è come se ingombrasse tutto il testo. Forse, è dalla chiusura del paradigma che prende piede la poesia visiva di Lamberto Pignotti.
Lo step-style ha questa andatura pesante, la voce rauca, specialmente quando ha l’estro, l’indole è pacifica ma è soggetta a terribili deflagrazioni. La tecnica è quella dei lussuriosi o dei voraci.